Nebbia cieca sul lago Trasimeno
.
.
.
Nebbia
.
Giovanni Pascoli
1855-1912
.
.
.
Nascondi le cose lontane,
tu nebbia impalpabile e scialba,
tu fumo che ancora rampolli,
su l’alba,
da’ lampi notturni e da’ crolli
d’aeree frane!
Nascondi le cose lontane,
nascondimi quello ch’è morto!
.
.
L’intero poema
.
Click below to continue – Clicca sotto per il seguito – Cliquez ci-dessous pour la suite
.
.
Clicca qui : http://www.risorsegratuite.org/poesie/poesia.php?id=220
.
.
Analisi della poesia « Nebbia »
.
Ho trovato questa analisi sul sito : http://tuttopoesia.it.over-blog.it/
.
.
Uno dei temi caratteristici della poesia pascoliana, come ampiamente descritto nell’articolo precedente, è la contrapposizione tra la tranquillità del nido familiare e i pericoli rappresentati dal mondo esterno:
il mondo degli affetti del poeta è molto chiuso ed impenetrabile dall’esterno.
Una delle poesie che maggiormente rappresenta questa contrapposizione è la lirica « Nebbia », che fa parte della raccolta « Canti di Castelvecchio »: il testo venne pubblicato nel 1899 sulla rivista napoletana « Flegrea » e poi confluì nella prima edizione dei Canti.
Come spesso accade nelle poesie di Pascoli, la nebbia non è vista tanto come un fenomeno atmosferico ma piuttosto come elemento di separazione tra il poeta e la realtà.
…
Ciò che appare evidentissimo, in questa poesia, è la continua ripetizione delle stesse parole all’inizio di ogni strofa.
Tutte le strofe hanno lo stesso inizio e ripetono il verbo « nascondere », che esprime l’azione principale compiuta dalla nebbia, che è quella di occultare tutto ciò che può essere sgradevole per la serenità del poeta.
.
.
.
.