Un tempo, al fine della Messa di mezzanote di Natale all’Isola Maggiore, la “Pastorella” !
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Autrefois,
à la fin de la Messe de minuit à Noël
La Pastorella
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Pour nos amis francophones
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Présentation des paroles d’un chant qui terminait traditionnellement la messe de minuit à Noël sur l’ Isola Maggiore.
Son origine se perd dans la nuit des temps.
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La tradition orale que j’ai pu recueillir grâce à mon ami Umberto Chiappafreddo se remémore les deux derniers pêcheurs qui ont assuré l’interprétation de ce chant de Noël à l’ Isola Maggiore.
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Les paroles de cette chanson, remontant à des temps reculés, n’est pas écrit en italien classique.
Avec l’aide d’ Umberto, un petit lexique a du être ajouté…
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Introduzione
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Questo articolo è stato possibile soltanto grazie ad una communicazione dal mio amico Umberto Chiappafreddo.
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Si tratta di un’antica tradizione legata alla festa di Natale all’Isola Maggiore.
Le sue origini si perdono nel tempo.
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L’antica tradizione
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Al termine della Messa di mezzanote di Natale, gli Isolani,molto devoti, aspettavano che la cerimonia si concludesse con uno
canto ben particolare, la « Pastorella ».
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Prima veniva cantata da un pescatore, Luigi Semolesti (Gigino) ormai quasi centenario, quando il mio amico Umberto l’ha conosciuto,
con una voce molto caratteristica.
Stridula, fioca, tremolante.
Unica.
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In un secondo tempo, questo canto venne cantato da Vittoriano Gabbellini, un altro pescatore, il papa di Cristiano, con una voce diversa.
Più « forte », più « impetuosa », molto bella, che ancora canta.
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Umberto Chiappafreddo avrebbe pensato di fare una ripresa audio e video, sperando il si di Vittoriano per averne un ricordo interessante della storia passata della nostra bella Isola Maggiore.
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Il canto
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Ecco il testo di questo canto particolare.
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Pastorella
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Di Betlemme all’Alto Beato
Spiega il volo,ogni cuor fedel.
E vedrai,sul fieno è Nato il Pargoletto,
il Re del Ciel..
E vedrai fiorire, sul cammino, fra le nevi,
l’erbetta col fior, o prodigio del Sol Divino
che addolcisce del verno rigor.
Con le “fascette”, voi stringete, di
Maria l’Amato Figliol..
Voi fasciando, distogliete, dai dannati
l’empio stuol.
Pastorelli o su venite, a far visita, al
Nato Signor.. Su festosi o su venite
ad inchinarvi al Redentor..
Posa il piede su questa Soglia pianta
d’oro all’Eccelso Signor di mortale
sotto le spoglie,nato del mondo il Salvator..
Testo ritrovato casualmente dalla signora Ezebina Romizzi
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Lessico
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Fonte : http://www.taringa.net/post/linux/17395174/Solucion-problema-samsung-galaxy-sin-senal.html
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Ho pensato di tradurre le parole di questo canto.
Ma sono stato incontrando espressioni sconosciuti.
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Il mio amico Umberto mi ha dato la spiegazione :
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il testo,essendo molto datato dagli anni,non é perfetto come italiano…. ma accettiamolo, come tutte le cose bellisssime del passato, molto migliori, forse di quelle del presente…
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Piccolo lessico
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Fedel = Fedeli-e – Fedeli a Gesù Cristo.
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Verno = Invernale.
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Figliol = Figlio – Gesù Cristo.
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Le fascette =
I neonati, fino a una certa età, sette-otto mesi, venivano fasciati con delle fasce di stoffa bianca.
Vedere sotto l’affresco della Natività di Giotto Di Bondone nella Basilica Inferiore di Assisi.
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Fonte : http://it.wahooart.com/Art.nsf/EmbedHTML?OpenForm&RA=8YDJ54
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L’empio = Irreligioso, sacrilego, profanatore, blasfermo.
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Stuol = Schiera, moltitudine folla.
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Voi fasciando, distogliete, dai dannati
l’empio stuol =
Così facendo, i Pastori confondevano le cattive intenzioni dei diavoli o altri personaggi della credenza
popolar-religiosa .Vedere (sotto) nella Divina Commedia il viaggio di Dante, insieme a Virgilio, nei gironi infernali.
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Fonte : http://en.wikipedia.org/wiki/Inferno_%28Dante%29#mediaviewer/File:Sandro_Botticelli_-_Inferno,_Canto_XVIII_-_WGA02854.jpg
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Conclusione
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Qui è una tradizione di più in via di estinzione all’Isola Mggiore !
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Che tristezza !
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Questo canto, per ogni isolano, è il Natale! Ancora è nel cuore di ognuno di noi ed ogni Natale si ricorda e si ricerca “la Pastorella”…